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3 Step Fondamentali per fare Marketing su Facebook

Facebook è uno strumento di marketing potentissimo, ma bisogna sapersi muovere all’interno della piattaforma: ecco 3 consigli utili!

Abbiamo spesso parlato di quanto Facebook sia un potente strumento di marketing (a pagamento) per liberi professionisti ed aziende, ma, se usato nel modo sbagliato, può non portare i risultati sperati, trasformandosi in uno spreco di tempo e denaro.

Per questo motivo è importante muovere i giusti passi all’interno della piattaforma, seguendo degli step precisi, per indirizzare le cose nel verso giusto ed ottenere sempre il massimo.

Ecco 3 consigli che ti aiuteranno nel cammino verso una buona strategia di marketing sul social a tinte blu.

Cominciamo subito!

Analisi iniziale

Il primo punto fondamentale per avviare una buona strategia di marketing su Facebook è l’analisi iniziale, senza questa non devi neanche pensare lontanamente di partire per poi vedere che succede.

Ti ricordo che Facebook è uno strumento, come Adwords o Getresponse: senza una strategia rimangono semplicemente strumenti, ma se hai un piano strategico e sai a cosa vuoi arrivare allora diventano degli ottimi alleati per il tuo business

Bisogna porsi delle domande:

  • Perché voglio utilizzare Facebok? Acquisire nuovi clienti? Fare Lead generation? Fidelizzare quelli esistenti? recuperare i vecchi clienti?
  • Chi sono i miei fan/clienti? Dove vivono? quanti anni hanno? quali sono i loro interessi?
  • Quanto budget posso destinare a alla pubblicità su Facebook? Bisogna fare sempre un’analisi a monte in base alle persone che intendi raggiungere. E’ inutile pensare di raggiungere tutti gli appassionati di sport in italia con 100 euro al mese, cifra che basterebbe se hai un attività locale (parrucchiere donna a latina)

Queste sono solo alcune delle domande che devono avere una risposta precisa: l’approssimazione non è accettata!

Da queste domande parte il processo di affermazione sul social media (il branding) e l’acquisizione di utenti (potenziali clienti). Il cliente conosce il mio nome, il mio prodotto è conosciuto?

Obbiettivi chiari

Il secondo punto da non sottovalutare, è quello di fissare degli obbiettivi precisi.

Uno degli errori più comuni è quello di partire senza aver fissato delle tappe: si stabiliscono mentre si è in viaggio.

Questo è quanto di più sbagliato si possa fare, per 2 semplici motivi:

  • non si ha il reale controllo sull’andamento della strategia (quindi non si sa se sta realmente funzionando come dovrebbe o se è “sotto ritmo”)
  • si rischia di abbandonare a se stesso il progetto, accontentandosi di “quello che offre”.

Per quest’ultimo punto mi spiego meglio.

Se ad inizio strategia abbiamo prefissato che entro 30 giorni dobbiamo raggiungere i 500 lead (indirizzi email di potenziali clienti), saremo stimolati e decisi a raggiungere quel determinato numero entro il tempo stabilito.

Se ad inizio strategia non abbiamo prefissato nulla ed entro 30 giorni riusciremo a racimolare 50 lead, sarà “meglio di niente”.

Il “meglio di niente” non è buona cosa, perché ostacola la nostra crescita sul web e ci allontana dall’affermarci.

Solo obbiettivi precisi, che possono variare a seconda delle esigenze (esigenze definite nel precedente punto):

  • acquisizione di contatti
  • acquisizione di contatti altamente targetizzati da trasformare in clienti
  • branding aziendale
  • engagement
  • creare una connessione con il potenziale cliente

Queste sono solo alcune delle esigenze che un’azienda (o un libero professionista) può avere, poi ovviamente ogni caso è storia a sé.

Contenuti che offrono valore

Una pagina Facebook senza dei buoni contenuti non ha senso di esistere.

Nonostante questo vediamo ancora oggi pagine create senza alcun contenuto e l’invito a mettere “Mi Piace”: ma perché diavolo dovrei mettere mi piace su una pagina di cui non conosco neanche l’argomento principale? Non so neanche di cosa parla!

Per questo motivo è opportuno creare sempre qualcosa di interessante, utile e/o potenzialmente virale.

Una cosa è certa:

bisogna seguire uno stile ed un piano editoriale, altrimenti rischiamo di andare alla cieca. Ad esempio il lunedì pubblico un contenuto che educa ad utilizzare il mio prodotto/servizio, il mercoledì pubblico le recensioni dei miei clienti soddisfatti, il venerdì promuovo un nuovo prodotto o servizio.

E’ indispensabile decidere fin da subito che tipo di linguaggio adottare: formale, informale, un linguaggio “giovane” o “serioso”?

Ovviamente questo va deciso in base al tipo di azienda e prodotti/servizi che si va ad offrire.

Se la nostra azienda produce abbigliamento per i giovani, sarà opportuno usare un linguaggio “giovane” e “trendy”.

Se ci proponiamo su Facebook in qualità di commercialista, avvocato o medico, ovviamente il linguaggio sarà più serioso, attento.

Comunque, in ogni caso, i comuni denominatori sono 2: immediatezza e semplicità.

Bisogna comunicare in modo immediato e bisogna mettersi in testa che ciò che può essere scontato per noi, potrebbe essere Arabo per un altro utente.

Esempio:

per un avvocato il termine “arringa” è pane quotidiano, per un comune utente invece potrebbe essere una parola sconosciuta, quindi specificheremo che si tratta di una discussione che gli avvocati penalisti intraprendono prima di una sentenza.

Mai sottovalutare questo aspetto, o finiremo per non essere compresi dal nostro pubblico.

Analisi e risultati (il punto in più che fa la differenza)

Facebook già di suo mette a disposizione gli Insight, che sono statistiche di cosa succede sulla nostra pagina facebook (chi sono i nostri fan, a che ora ci seguono di più, incremento dei like ecc.), se sappiamo leggere bene questi dati possiamo fare campagne sempre più targettizzate (ad esempio se il mio pubblico è composto dal 90% di uomini sarà praticamente inutile sponsorizzare un post vs tutti).

Uno strumento che devi tenere sempre sotto controllo è Analitycs, che, se impostato bene, ci dice se le nostre campagne vendono o se acquisiscono indirizzi email (ovviamente è bene sempre incrociarlo con il pixel di Facebook).

Una campagna che si rispetti e che tenga conto dei risultati è basata su sani KPI (indicatori di performance) con un banale file di excel bisogna tenere monitorati i numeri mensili in base al tipo di campagna (numero dei fan, vendite, lead, interazioni ecc)

Solo se seguirai questi consigli o ti affiderai a qualcuno che abbia un’esperienza sul campo potrai trasformare un semplice strumento in uno strumento di business.

Questi erano 3 consigli +1 per partire con il piede giusto su Facebook, se vuoi saperne di più, visita questa pagina.

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